Stregherie- mostra Bologna





Benvenuti nel regno delle streghe, 
dove magia e mistero si intrecciano nella storia e nell'immaginazione.
Se siete indecisi e cercate delucidazioni con allert spoiler siete nel blog giusto.

A Bologna nel palazzo storico Pallavicini si tiene la mostra "Stregherie", curata da Luca Scarlini e visitabile fino al 16 giugno 2024.

"Una storia vecchia e nuova di streghe, tra conoscenze antiche, cerimonie nascoste, sacralità ed erotismo per raccontare una storia di donna rimossa dalla cultura e dalla vita."

Che siate cultori o curiosi dell'argomento avrete sicuramente notato la rarità in suolo italiano di mostre sull'occultismo, "Stregherie" propone un percorso narrato interattivo, passeggiando tra le dieci sale troverete riproduzioni video, voci riecheggianti e zone particolarmente coinvolgenti sui momenti più rilevanti.

La figura della strega può essere sviluppata in diverse tematiche come il femminismo, la letteratura gotica, l'antropologia e l'erboristica, basti pensare al folklore popolare e i suoi incantesimi a base di erbe.

"Al di là delle infinite manipolazioni storiche, il termine strega in sostanza segnala una identità profondamente legata al mondo della natura, una donna spesso esperta di erbe e maestra dell'interpretazione dei segni, che il folklore delle Alpi Retiche definiva prettamente con il termine "Signora del gioco"- Luca Scarlini

Cosa aspettarvi dalla mostra.

Un'introduzione audiovisiva illustra le intenzioni del curatore e vi invita ad ammirare le fotografie e iniziare il percorso tra le incisioni antiche, favole per bambini, testi cinquecenteschi considerati maledetti, talismani storici e una sezione speciale su Gentile Budrioli, astrologa e alchimista messa a rogo con l'accusa di stregoneria in piazza San Domenico a Bologna nel 1498.

Allert spoiler :

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Le opere provengono prevalentemente da due collezioni (Luca Locati Luciani e Invernizzi) e tra gli artisti di rilievo troviamo Francisco Goya, Albrecht Durer, Giambattista Tiepolo, Salvador Dalì, ma particolare meraviglia va alle opere libresche.

Onorata di aver osservato dal vivo "Fausto" di Johann Wolfgang von Goethe , il "Nouus malleus maleficarum sub quaestione de strigibus seu mslificis" di Bartolomeo Spina 1581, " Del congresso notturno delle lammie" di Girolamo Tartarotti, "Malleus maleficarum" di Iacopo Sprenger 1574 e infine il mio preferito "Historiae naturalis libri XXXVII" di Caio Plinio Secondo 1582, un tripudio di autori studiati ai tempi del liceo.








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Vale la pena? Secondo me sì. 
E' ben esposta, rispettosa delle regole di museotecnica e della tendenza più contemporanea nel regalare allo spettatore esperienze interattive, in particolare due sale di cui vi parlerò meglio dopo. 
Il palazzo è stupendo e nonostante sia vicino al centro di Bologna non si percepisce il rumore del traffico, Stregherie si sviluppa in un'ala del secondo piano e volendo si può abbinare l'ingresso alla mostra sugli squali, sempre nello stesso piano.
Sicuramente molto adatta ai curiosi, mentre i veri cultori potrebbero trovarla superficiale. Da erudita ho davvero apprezzato gli articoli libreschi, visionare opere di collezioni private non è scontato e vorrei sottolineare la scarsa diffusione di mostre inerenti nel Bel Paese. In conclusione vi suggerirei una passeggiata fino a piazza San Domenico, in memoria di Gentile Budrioli.

Aspetti negativi.
Il prezzo, 17€ l'intero e pochissime agevolazioni per un tempo di percorrenza di circa un'ora e mezza. Lo shop poteva essere più fornito, ma molto bello il catalogo cartaceo della mostra.
Ho percepito troppo alto il volume dell'audio, a tratti disturbante.

E tu, hai già visitato la mostra?
Fammi sapere cosa ne pensi, a me le sale interattive sono piaciute tantissimo.


Allert spoiler_______________________________

Immaginate tendaggi neri, un monitor con un timer, nella sala l'eco di una donna e foto alle pareti.
Vi fate strada tra le tende e al centro individuate un enorme totem cilindrico con scritte traforate, sgabelli ricavati da tronchi disposti a cerchio. Senza spiegazioni seguite l'istinto e vi sedete, la stanza da rossa si fa buia e una voce fuori campo pervade l'aula. Si accende un faretto sopra la vostra testa, alternandosi con altri, tutti puntano verso i singoli sgabelli. Si distinguono due voci, un uomo maturo che parla latino e una donna, giovane. Dall'interno del totem si accende un lume e le parole traforate prendono senso, sono parole latine. State assistendo a un processo inquisitorio del Tribunale del Santo Uffizio di Modena.
L'uomo incalza, una domanda dopo l'altra, un'accusa dopo l'altra, una luce dopo l'altra. La donna risponde, parole latine e italiane si succedono e infine, stremata confessa, spiegando i rituali satanici. Ursolina detta La Rossa viene giustiziata. 
Il buio si dissolve e l'attenzione cade verso uno scrigno di legno, una voce fuori campo ci congeda, invitandoci a prendere un biglietto dalla scatola, troveremo il nome di una donna accusata di stregoneria, con l'auspicio di renderle giustizia, ricordandola, almeno per un giorno.

Originale credo sia l'aggettivo giusto per l'altra sala interattiva e qui rinnovo i complimenti al curatore.
Dopo aver calpestato un tappeto di bambole fuse tra loro, sorvoliamo, non mi sarei mai aspettata una sala degli specchi, al centro l'unica luce punta a un tavolino con sopra un grosso libro delle dediche e un calamaio a disposizione, a terra la proiezione del pentagono, veramente carino!

Le mie streghe: Domenighin Anna e Capelli Anna


 
Che la magia della mostra continui a incantare i vostri pensieri,
al prossimo post

Veronica

















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